OSTELLARI - Al Ministro della giustizia. -
Premesso che:
il consiglio dell'ordine degli avvocati di Padova ha rappresentato una grave situazione riguardante il notevole ritardo nel pagamento delle fatture emesse dagli avvocati iscritti per compensi per l'attività prestata agli assistiti ammessi al gratuito patrocinio a spese dello Stato;
all'emissione della fattura elettronica segue una lunga attesa, tale che non risulterebbero ancora onorate fatture emesse nell'anno 2016 e la quasi totalità di quelle emesse nell'anno 2017;
a fronte di tali numerose istanze, risulterebbe esservi un solo funzionario delegato ai pagamenti per l'intero distretto di Corte d'appello di Venezia, il quale si occuperebbe di tutti i processi del distretto, ad eccezione di quelli incardinati nei Tribunali di Venezia e di Verona, per i quali opererebbe invece un apposito diverso funzionario;
si determina in tale modo una disparità di trattamento su base territoriale nel pagamento delle fatture per il patrocinio a spese dello Stato, a detrimento degli iscritti all'ordine degli avvocati di Padova, il quale conta peraltro un numero di iscritti nettamente maggiore rispetto a Venezia e Verona,
si chiede di sapere se la situazione risponda al vero e quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda intraprendere per porre rimedio a tale delicata problematica.
gli operai degli stabilimenti Pirelli di viale Sarca alla "Bicocca" e viale Ripamonti di Milano, nello svolgimento delle loro mansioni di magazzinieri, addetti alle mescole e alla vulcanizzazione, sono stati esposti, tra gli anni '70 ed '80, al contatto con l'amianto senza alcun tipo di protezione individuale e senza l'adozione di adeguati sistemi di aspirazione delle polveri;
ventotto operai degli stabilimenti, nel periodo compreso tra il 2002 e il 2013, si sono ammalati gravemente e successivamente sono deceduti per cause che i familiari delle vittime hanno attribuito alle condizioni di lavoro cui erano sottoposti i lavoratori;
il 19 dicembre 2016, il giudice Anna Maria Gatto, del Tribunale di Milano, con lettura del dispositivo, ha sancito l'assoluzione con formula piena dei 9 ex manager dell'azienda Pirelli accusati di omicidio colposo e lesioni gravissime per la morte dei 28 operai colpiti dal mesotelioma pleurico;
durante la requisitoria la pubblica accusa aveva, invece, chiesto condanne a pene comprese tra i 4 anni e mezzo e i 9 anni per sei imputati e l'assoluzione per altri tre;
considerato che, ad oggi, nonostante siano trascorsi due anni dalla sentenza, le motivazioni non sono state ancora depositate, tanto è vero che il comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro, Medicina democratica e l'Associazione italiana esposti amianto, poche settimane fa, hanno inviato una segnalazione al presidente del tribunale milanese, Roberto Bichi, e al presidente della quinta sezione penale, Ambrogio Moccia, per denunciare il grave nocumento subito dalle parti civili, tenuto altresì conto dell'imminente incombenza della prescrizione, che per questa fattispecie di reato consiste in 15 anni a decorrere dall'evento della morte, e che il mancato deposito delle motivazioni, di fatto, impedisce il ricorso in appello per coloro che ne avrebbero facoltà ed interesse,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti;
se non intenda, anche a seguito delle segnalazioni al presidente del tribunale di Milano e al presidente della quinta sezione penale, valutare l'invio di ispettori ministeriali presso i Tribunali di Milano e di Pavia, al fine di appurare se non vi siano stati negligenze od omissioni nella vicenda descritta, ovvero se non intenda sollevare la questione dinanzi al procuratore generale presso la Corte di cassazione, affinché sia valutata l'eventuale promozione di un'azione disciplinare.